Locke (di Steven Knight)

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Aspettando Godot sull’autostrada.

La frontiera del road movie nell’epoca della telefonia cellulare: l’auto si trasforma in una cabina telefonica e il visivo – solitamente dominante nel cinema – lascia il posto all’audio. Le inquadrature mirano alla sottrazione: una notte senza fine incornicia l’alternanza di primi piani (Ivan Locke alla guida – Tom Hardy), di luci sfuocate che sfrecciano intorno all’auto, di dettagli del display del cellulare in viva voce. Fine. L’assenza di ogni appeal delle immagini ci invita a focalizzare l’attenzione sui dialoghi telefonici, che rivelano tutto quello che c’è da sapere su Locke e sul suo inarrestabile andare.

Il viaggio non conduce (apparentemente) da nessuna parte. Il mondo sta ancora aspettando l’arrivo di Locke. Con lui, sul sedile posteriore, viaggia il vero movente della storia.

 

 

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